Ragazzi, ce l’avete un Sogno?

Quando chiedo ai ragazzi: “Qual è il tuo sogno?”, di solito mi rispondono: “Cioè?”, “In che senso?” oppure “Boh!”, “Non lo so”.

In effetti oggi sentono spesso parlare di “sogno”, ma non ne conoscono il significato, perciò glielo spiego così: “Innanzitutto il sogno non ha nulla a che fare con il dormire o il perdersi con la mente a fantasticare storie irrealistiche”.

E’ infatti qualcosa di molto concreto, un obiettivo molto importante che ci proponiamo di raggiungere facendo leva sulle nostre forze e capacità. Quindi è qualcosa di impegnativo, che richiederà tutta la nostra attenzione.

Un vero “sogno”, infatti, ci fa pensare alla conquista, ci fa sentire passione e non può essere “misurato” con l’importanza che gli attribuiscono gli altri, perché dev’essere “importante per noi”, per noi e basta.
Facciamo un esempio: per me un “sogno” è ottenere 8 in italiano. Per un altro, invece, è raggiungere il 10″.

A questo punto chiedo loro: “Qual è il tuo sogno”?
E se vedo che loro tentennano, perché non sono sicuri che si tratti di un vero “sogno”, fornisco loro questi INDIZI:

1) è qualcosa che vuoi conquistare e a cui pensi spesso;
2) è ciò che vuoi ottenere e che ti fa svegliare alla mattina con la voglia di “vivere” la giornata;
3) è un obiettivo per il quale le ore spese ogni giorno per esercitarti non sono un peso, ma un passo in più verso la conquista;
4) è qualcosa per cui sei disposto a “sacrificare” qualcos’altro (come chi fa agonismo e rinuncia ad uscire con gli amici per allenarsi);
5) è qualcosa che “ti fa battere il cuore” al pensiero di quando lo raggiungerai. E poi, quando immagini di averlo raggiunto, ti senti felice.

Non tralascio mai di aggiungere però che un “sogno” è anche sofferenza, rabbia, delusione, quando vedi che fatichi a raggiungerlo.

Ma il messaggio positivo è che è in quei momenti di abbattimento che tutti noi scopriamo CHI SIAMO e ci rendiamo conto della nostra forza e determinazione.

E… soprattutto capiamo se quello è davvero il nostro sogno o quello di qualcun altro (magari di un adulto che non è riuscito a raggiungerlo).