Studenti in crisi dopo la prima settimana di scuola!

La scuola è iniziata ormai da una settimana e la bella notizia è che è ripresa in presenza.
Meraviglioso, no?

I ragazzi così possono ritrovarsi in classe coi compagni, ascoltare gli insegnanti che spiegano, uscire di casa tutte le mattine, non essere più soli.

E allora come mai ci sono ragazzi già in crisi?

La risposta è articolata.

Per prima cosa, durante la Dad si è persa un po’ l’abitudine alla classe.
I rapporti con i compagni, poi, sono diventati un po’ freddi e distanti. In alcuni casi sono scomparsi del tutto.

Così, tutta la perdita di socialità di cui si è sentito parlare, in realtà non era proprio riferita alla vita di classe, dove i compagni ascoltano le interrogazioni e giudicano (soprattutto se la prestazione è scarsa); dove la prof. restituisce le verifiche insufficienti e il votaccio è in bella mostra sul foglio davanti agli occhi di tutti.
E che dire degli intervalli, dove magari si resta tagliati fuori dal gruppetto leader e ci si sente così a disagio da voler scomparire?

Svegliarsi presto, uscire di corsa, ascoltare una prof. noiosa (senza addormentarsi) e indossare la mascherina per ore… Poi tornare a casa tardi, pranzare e via!

Sia ben chiaro: sono assolutamente favorevole e contenta delle lezioni in presenza, ma non posso fare a meno di ascoltare i ragazzi che mi parlano del loro disagio (antipatie, ansie, preoccupazioni, cadute dell’autostima).

Alcuni hanno già iniziato con verifiche, interrogazioni e la loro ansia è già andata alle stelle: faticano persino a dormire.

Ragazzi troppo fragili?  Non direi!
Per molti mesi si sono abituati a una scuola da seguire in casa propria, da soli.
Ora devono cancellare abitudini e ritmi della Dad per tornare a fronteggiare lo stress che la scuola in presenza richiede (corse, pranzi nel pomeriggio, cene veloci per poi ripassare, ecc.).

Si tratta di cambiare un’abitudine e per riuscire a farlo al meglio ci vogliono alcuni mesi.

Quindi…
I ragazzi possono apparire e risultare affaticati (sì, nonostante le lunghe vacanze);
possono essere preoccupati e in ansia oppure possono mostrarsi delusi dal rapporto coi compagni.

Per riprendere alla grande, devono impiegare un po’ di tempo: ora sono un po’… arrugginiti in tutti i sensi.

Perciò cosa fare?
– Non minimizzare né amplificare il loro disagio.
– Ascoltarli.
– Prendere in seria considerazione i loro bisogni (se li esprimono).
– Sostenerli e mettere in conto che per riprendere il giusto ritmo ci vorranno parecchie settimane.
– Spronarli a dare del loro meglio, senza caricarli di aspettative eccessive.
– Non sottovalutare le loro manifestazioni di ansia.

Se poi esprimono la necessità di essere affiancati da un professionista (teen coach, psicologo, counselor), meglio non perdere tempo e cercare il più adatto a far sì che i ragazzi tornino ad avere fiducia in se stessi e nelle proprie capacità, gestendo al meglio le difficoltà che la ripresa della scuola in presenza comporta.

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