Ma chi l’ha detto che dobbiamo essere per forza e sempre al top?

Oggi per essere considerati al top e godere del consenso generale dobbiamo avere una serie di caratteristiche: sempre in salute, sempre sorridenti, sempre in linea e prestanti, sempre pieni di amici, con stipendi da capogiro, con figli perfetti, con partner devoti…

Certo non possiamo cambiare quello che pensa la massa, ma possiamo domandarci:

“Essere così, mi rende felice?”

La realtà è che, se per inseguire questo “standard”, ci stressiamo così tanto da perdere il sorriso… Beh, forse stiamo rincorrendo qualcosa che non ci rappresenta e questo significa che stiamo perdendo noi stessi e i nostri veri bisogni.

Chi vorrebbe mai snaturarsi?
Eppure ci sforziamo ogni giorno per essere come gli altri ci vogliono.
O per lo meno, come “crediamo” di dover essere.

Certo, a chi piace essere malato, grasso, solo e con uno stipendio da fame?
A nessuno. Ovvio.
Ma ragionare per estremi non ci aiuta.

Chi l’ha detto che bisogna essere al top, altrimenti si è sotto zero?

Magari non siamo al top, ma se ci analizziamo possiamo renderci conto di quante qualità abbiamo, quanti obiettivi abbiamo già spuntato e quanti aspetti positivi caratterizzano la nostra vita.

Ma per fare questo dobbiamo imparare a rilassarci
Smetterla di rincorrere ciò che non siamo e che non saremo mai.

E guardate che io credo profondamente nella spinta e nella capacità umana di migliorare se stessi.
Perciò non fraintendetemi: il mio non è un invito a impigrirci, a trovare scuse per non impegnarci né agire.

Il fatto è che dobbiamo sentirci liberi di scegliere in che cosa migliorare.
Non devono imporcelo gli altri.

Anche perché la motivazione deve venire da “dentro” per spingerci davvero e per lungo tempo.
Altrimenti iniziamo qualcosa e poi la abbandoniamo…
Col risultato di sentire di aver fallito.

Pensate allora a dove va a finire la nostra autostima!

Diventa un circolo vizioso: più inseguo obiettivi che non “sento” (ma che mi impongono gli altri), meno motivazione ho e più rischio di fallire.
Se fallisco, mi convinco di non essere all’altezza e la mia autostima crollerà.
E con un’autostima così bassa non intraprenderò mai nulla di nuovo e quindi non sarò mai all’altezza di quegli standard che mi impone la società…

Quindi, se vogliamo essere felici, dobbiamo stabilire i “nostri” standard e definire gli obiettivi importanti per noi.

Magari non saremo al top agli occhi degli altri…
Ma il successo – oggi –  è vivere facendo scelte (magari impopolari) che ci regalino serenità e pace.

Perciò smettiamola di competere quotidianamente con modelli che non ci appartengono!
La nostra vita ci ringrazierà.

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