Sei sicuro di non essere “dipendente” dallo smartphone? Meglio verificare!

Chi di voi non ha un cellulare, alzi la mano!
E di sicuro lo usate per chattare, guardare video, ascoltare musica, giocare…

Ma per quanto tempo al giorno?

Alcuni dodicenni di una scuola di Brescia hanno condotto una ricerca sull’uso dello smartphone e poi hanno realizzato un volantino con una serie di indicazioni utili a non ammalarsi.

Già, perché di cellulare ci si può ammalare e anche gravemente.

Pensate che i pediatri italiani vorrebbero vietare l’uso del cellulare ai bambini al di sotto dei 10 anni. Hanno spiegato, infatti, che

iniziare ad usare da piccoli il cellulare e farlo per un’ora intera al giorno, può portare a perdere concentrazione e memoria, a dormire poco e male, ad essere più aggressivi con gli altri e… ad apprendere di meno.

Ci sono poi ragazzi che, se non sono costantemente connessi, vengono assaliti da una paura incontrollata che li fa stare male.

Ecco, è una vera e propria “dipendenza”, ma loro non se ne rendono conto, finché… il loro corpo inizia a mandare dei segnali.

Sono sintomi di questa “malattia”, che si chiama “nomofobia”, e che si manifesta quando non si può usare lo smartphone per un certo periodo di tempo, perché non c’è il segnale o la batteria è scarica o è finito il credito.

Queste persone, ragazzi e adulti, allora iniziano a sentire il cuore accelerato, ad avere il fiato corto, a sentire nausea.
E’ una vera e propria ansia che li assale, fino a trasformarsi in attacco di panico.

Allora come possiamo fare per non cadere in questa trappola?

Usare il cellulare con intelligenza, cioè non portarcelo dappertutto: spegnerlo quando siamo a tavola con la famiglia e non usarlo quando siamo fuori con amici o a scuola o agli allenamenti.

Possiamo averlo con noi, ma capire quando è il caso di usarlo e quando no.

Se stiamo studiando o dobbiamo dormire, meglio spegnerlo; se vogliamo giocare, fermiamoci dopo mezz’ora.

Se non siete sicuri di riuscire a farlo, vuol dire che non siete “pronti” ad avere un cellulare. Pensateci!

 

 

*Articolo scritto da Laura Gazzola e pubblicato sulla Pagina dei Ragazzi del quotidiano “La Provincia di Como”  nel febbraio 2018.

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