Sei moderna o semplicemente volgare?

Oggi le nostre chiacchiere sono tutte al femminile.

Eh, già, perché ho notato che

molte femmine hanno confuso la “modernità” con la “volgarità”.

Vogliamo parlarne?

Ho giusto in mente alcune ragazze dagli undici anni in poi, vestite alla moda, carine, all’apparenza sicure di sé, che “maltrattano” i maschi con critiche feroci e con prese in giro che ferirebbero chiunque.

E gli adulti commentano: “Eh, sono le ragazze di oggi! Le ragazze moderne!”.
Beh, non sono d’accordo.

Essere “moderne” significa sì seguire le tendenze e i gusti del mondo presente, ma non c’entra col diventare volgari.

Non avete idea di come si comportino le ragazze volgari?

Be’, per esempio, si esprimono a parolacce, gridano, mangiano a bocca spalancata…
Ne ho viste alcune fare addirittura a gara di sputi!

Ok, ok, alcune di voi si saranno accorte che è una maschera, che queste “ragazzacce” non sono davvero come sembrano.

E avete ragione, perché le parolacce usate di continuo, in modo sfacciato, nascondono tutta la loro insicurezza nei rapporti con gli altri.

Vogliono farsi credere sicure di sé, mature… e invece appaiono tutt’altro.
Il fatto è che sono tanti gli elementi che poi fanno dire alle persone: “E’ una ragazza bella, ma volgare!”.

Pensate a quelle che si mettono le mani addosso come i maschi: che tirano coppini, fanno gli sgambetti e si spintonano.
Pensate a quelle sguaiate, che si siedono ovunque con le gambe divaricate e masticano la cicca a bocca aperta…

Sarebbe proprio sbagliato definirle “moderne”, perché

la modernità è sinonimo di originalità, ma in positivo.

Allora, se volete essere davvero “moderne”, cercate di comportarvi ed esprimervi in modo elegante, sensibile.

Non c’entra col vestirsi in modo classico e nemmeno con il modo di comportarsi che avevano le vostre nonne.

Essere volgari indica una mancanza di cultura, di finezza e di stile.

La vera originalità, quindi, sta nel riuscire ad essere “moderne” e al contempo fini, educate, capaci di buone maniere e di buone parole.

 

 

Articolo scritto da Laura Gazzola e pubblicato sulla Pagina dei Ragazzi del quotidiano “La Provincia di Como” il 30/01/2018.

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